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i venti italiani

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Messaggio  Angelito Brigante Mar 24 Mag 2011, 21:05

IL LIBECCIO

Biometeorologia del Libeccio
Il libeccio, vento caldo-umido proveniente da sud-ovest. ? avvertito particolarmente sulle regioni tirreniche. Proviene a volte dal continente africano, apportando notevoli quantit? di polveri del Sahara ad alta quota. In questi casi il cielo si presenta di un colore uniforme bianco-giallastro.

Disturbi causati dal Libeccio.
La sintomatologia si rivela pressoch? eguale a quella dello scirocco ma la particolarit? importante del libeccio e di soffiare anche per pi? giorni di seguito, specialmente quando quando si genera una sacca di bassa pressione in Valpadana che stenta a colmarsi, soprattutto durante i mesi di luglio. agosto e settembre. I sintomi pertanto possono perdurai a lungo debilitando l?organismo "in toto". Specie nei soggetti meteorolabili che soffrono di forme ansioso-depressive.

Prevenzione
La prevenzione si attua anche in questo caso con piccole dosi di Fans, cercando di evitare il massimo possibile preparati steroidei, anche se in casi particolari possono presentarsi utili per un temporaneo miglioramento dei movimenti e della dolorabilit? articolare.

Di grande utilit? invece esercizi in palestra di fisioterapia abbinata a movimenti specifici per quel determinato tipo di artropatia.

Molto importante la terapia con preparati naturali come gli infusi di tiglio, biancospino, camomilla, valeriana, karkad?, da assumere durante la giornata per diminuire anche se lentamente la superattivit? del sistema neurovegetativo con conseguenti situazioni ansiogene, in modo pi? specifico verso sera e durante la notte.

LO SCIROCCO

Biometeorologia dello scirocco
Lo scirocco ? un vento caldo e umido che colpisce prevalente le regioni del medio, il Sud-Italia e le isole maggiori. A volte soffia impetuoso quando si forma una zona di bassa pressione sul golfo di Genova e pi? il gradiente banco, cio? la differenza dl pressione in poche centinaia di chilometri, ? elevato, pi? il vento risale l'Adriatico, spingendosi appunto fin dentro la Valpadana, a volte fino al lago di Garda, oppure addirittura in Lombardia.

Disturbi causati dallo Scirocco.
Quando soffia lo scirocco i sintomi pi? comuni sono: sensazione di grande astenia e debolezza neuromuscolare, mente appannata, grande voglia di non far niente, cerchio alla testa e depressione dell'umore, con perdita delle facolt? di attenzione, concentrazione e memoria, a volte fino a livelli che necessitano di una terapia adeguata. Talvolta si possono avere perfino episodi febbrili, in modo particolare se la temperatura esterna sale oltre i 35? C e l?umidit? relativa e molto elevata. La sintomatologia si aggrava perch? l?evaporazione del sudore viene ostacolata, e in questo modo l?organismo non riesce a compensare il calore che si accumula. Se poi le raffiche sono molto violente, con l?aumento progressivo della temperatura e dell?umidit? si rischia addirittura il colpo o il collasso da calore.

Prevenzione
La prevenzione dei disturbi causati dallo Scirocco si attua durante il periodo invernale abbandonando vestiti troppo pesanti ed assumendo acqua, in modo da favorire la sudorazione che evaporando sottrae calorie all?organismo. Durante il periodo estivo, naturalmente, quando la temperatura supera i 30? all?ombra e contemporaneamente l?umidit? relativa si presenta sopra il 70% ? necessario cercare di favorire al massimo l?evaporazione del sudore con l?attuazione di tutti quei provvedimenti necessari allo scopo, come ventilatori in casa con finestre aperte su tutti i lati possibili, oppure indossare indumenti molto leggeri e piuttosto larghi, in modo che l?aria possa scorrere a livello dell?epidermide bagnata, favorendo ancora una volta l?evaporazione continua del sudore.
Mangiare alimenti molto leggeri con poche calorie, data la temperatura elevata, favorendo frutta e verdura fresche, se possibile apena o da poco raccolte.
I cardiovasculopatici devono rimanere in casa o al massimo compiere brevi passeggiate, senza praticare sforzi, in modo da non sovraccaricare l?apparato cardiocircolatorio gi? di per se stesso in condizioni poco favorevoli.
I broncopneumopatici devono evitare le raffiche violente che posson portare danni ai bronchi ed ai polmoni, anche se in questo caso si tratta di aria calda.

I sofferenti di dolori articolari e muscolari devono porre molta attenzione allo Scirocco per il fatto importante che il grado di umidit? sempre elevato determina crampi muscolari, in modo specifico agli arti inferiori.

I sofferenti di venopatie devono rimanere in luoghi asciutti e ventilati in modo che non si formino infiammazioni delle vene superficiali o profonde dette flebiti, che possono anche essere pericolose per la formazione di trombi che poi si possono inserire nel torrente circolatorio con gravi conseguenze.

Nei depressi lo scirocco accentua la sintomatologia, in modo particolare quando ? persistente per qualche giorno di seguito e pertanto si raccomanda, almeno per il periodo perturbato, di aumentare la dose di antidepressivo, unita a preparati fitoterapici utili allo scopo, come pappa reale, ginseng, iberico. Non usare invece il Kawa-kawa che si ? dimostrato troppo psicoattivo, specie se non ? ben dosato.

LA BORA

Biometeorologia della bora
La bora ? un vento molto freddo che soffia relativamente secco in Valpadana e molto pi? umido sulle regioni adriatiche. Proviene da nord-est e cio? dalle gelide pianure dell'Europa orientale con raffiche anche superiori ai 100 km/h, in modo particolare durante la stagione invernale e agli inizi della primavera. Reca con se freddo sul Nord Italia con annuvolamenti sparsi e nevicate anche abbondanti, sull?Emilia Romagna, le Marche e l?Abruzzo. che possono perdurare anche qualche giorno, in modo particolare se contemporaneamente si forma una zona di bassa pressione sul medio o basso Tirreno.

Disturbi causati dalla Bora.
Sollecita molto i nervi, i tendini e i muscoli e pertanto colpisce con dolori nevralgici e mialgici tutti quei soggetti sofferenti di artropatie, in modo particolare gli anziani affetti da osteoartrosi diffusa. Trattandosi di un vento freddo provoca vasocostrizione, per cui determina disturbi alla circolazione aggravando eventuali patologie cardiovascolari soprattutto nelle persone di oltre 60 anni afflitte da cardiopatie scompensate (coronaropatie). Altra caratteristica della bora e di risvegliare le cefalee, specialmente quelle muscolo tensive, con aggravamenti che possono perdurare per molti giorni.

Prevenzione
La prevenzione della sintomatologia da Bora si attua prevalentemente con l?uso di qualche Fans, seppure in piccole dosi, per non alterare la mucosa gastrica o la funzionalit? epatica.

Durante il vento di Bora ? molto utile, specie durante i mesi invernali, usare indumenti pesanti, in modo particolare agli arti inferiori, per non causare pericolo di alterazioni circolatorie, dovute alla vasocostrizione, piuttosto pi? la temperatura ? bassa.

Ancora proteggere sempre l?albero respiratorio cercando di respirare sempre attraverso il naso e non con la bocca. L?aria piuttosto fredda e secca della Bora deve prima passare sempre per il naso per essere riscaldata ed umidificata.

Se passa prima per la bocca giunge subito in faringe e laringe, come ? ovvio, non riscaldata n? umidificata e pertanto provoca noiose e prolungate infiammazioni che poi, se non curate a dovere, possono scendere in trachea, nei bronchi ed in qualche caso perfino nei polmoni.


IL LEVANTE

Biometeorologia del levante
Il vento di Levante, gelido d'inverno e caldo d'estate soffia forte sulle regioni adriatiche, specie in Abruzzo e Puglia, quando ? presente una zona depressionaria in modo particolare sul Canale di Sicilia.

Attraversando l?Adriatico si carica di umidit? determinando forti piogge sui contrafforti appenninici oppure abbondanti nevicate nei mesi invernali fino a quote basse, mentre sulle coste il cielo pu? essere poco o moderatamente nuvoloso ma senza precipitazioni di un certo rilievo.

E? presente anche sulle coste orientali della Sardegna apportando umidit? attraversando il tirreno e pertanto precipitazioni anche abbondanti sui rilievi montuosi dell?entroterra.
Determina disturbi simili alla bora durante la stagione fredda, allo scirocco in estate.

IL MEASTRALE

Biometeorologia del maestrale
Il maestrale, vento freddo e umido proveniente da nord-ovest, interessa le regioni tirreniche, in modo particolare Liguria, Corsica. Sardegna e Toscana. A volte impetuoso ? accompagnato da cattivo tempo, specialmente in presenza di una zona di bassa pressione sul medio o basso Adriatico.

Disturbi causati dal Maestrale.
Determina episodi di ansia, irrequietezza, palpitazioni, cardiopalmo. tachicardia, batticuore. cefalee di tipo muscolo-tensivo, perch? e un vento che stimola il sistema neurovegetativo) e, nei soggetti neurolabili scatena disturbi di tipo somatico. Molto o e un vento) che d? beneficio perch? ? fresco e, in modo particolare durante il periodo estivo attutisce l?afa pesante portata invece dal libeccio. In Sardegna e in Sicilia ? salutato con sollievo, specie dopo periodi afosi caratterizzati da una diminuzione sensibile delle brezze.

Prevenzione
La prevenzione si attua anche in questo caso con piccole dosi di Fans, cercando di evitare il massimo possibile preparati steroidei, anche se in casi particolari possono presentarsi utili per un temporaneo miglioramento dei movimenti e della dolorabilit? articolare.
Di grande utilit? invece esercizi in palestra di fisioterapia abbinata a movimenti specifici per quel determinato tipo di artropatia.
Molto importante la terapia con preparati naturali come gli infusi di tiglio, biancospino, camomilla, valeriana, karkad?, da assumere durante la giornata per diminuire anche se lentamente la superattivit? del sistema neurovegetativo con conseguenti situazioni ansiogene, in modo pi? specifico verso sera e durante la notte.

LA TRAMONTANA

Biometeorologia della tramontana
Quando soffia impetuosa la tramontana, vento freddo proveniente dal Nord, ? l?Italia Centromeridionale che soffre di maggiore instabilit? atmosferica, perch? al Nord-Italia, a causa della barriera orografica costituita dalle Alpi, il vento diventa di caduta (foehn) e le condizioni atmosferiche sono buone. Al centro e al sud invece la tramontana porta annuvolamenti e temporali con forti piogge e perfino la neve a quote basse.

Disturbi causati dalla Tramontana.
Essendo un vento teso e freddo aumenta la vasocostrizione disturbando molto coloro che soffrono di problemi circolatori periferici. Inoltre riacutizza anche i disturbi in chi soffre di reumatismi e artrosi, non solamente negli anziani, risvegliando oppure aggravando dolori muscolari e tendinei, che vengono impropriamente denominati dolori alle ossa. Siccome la tramontana pu? persistere anche per pi? giorni di seguito ? necessario che i cardiopatici, coloro che soffrono di dolori reumatici e artritici e i soggetti meteorolabili in generale siano preventivamente avvisati tramite bollettini speciali, in modo che possano porre in atto tutti quei presidi farmacologici e naturali atti se non a evitare, almeno a controllare la sintomatologia.

IL GRECALE

Biometeorologia del grecale
Il grecale proviene da nord-est come la bora e soffia a volte impetuoso sulle regioni del medio e del basso adriatico.

Chiamato anche in certi paesi bora chiara perch? sulle coste il cielo permane sereno o moderatamente nuvoloso e limpido anche se la temperatura si abbassa di molti gradi, specie durante il periodo estivo, mentre sulle zone montane fioriscono cumulonembi imponenti con forti rovesci e temporali, dovuti al sollevamento forzato delle masse d?aria lungo i pendii.

Salutato dalla gente del posto sempre come vento apportatore di benessere, specie dopo un periodo di scirocco estivo.
Mentre il levante estivo apporta benessere all?organismo con diminuzione dei dolori alle articolazioni, con sollievo agli anziani cardiovasculopatici, ai broncospastici od anche ai broncopeumopatici cronici con insufficienza respiratoria ed in modo particolare ai depressi, il levante invernale invece pu? determinare il contrario, specie nei soggetti debilitati ed anziani con scarse difese immunitarie.

La prevenzione ? molto importante in modo specifico durante i mesi invernali e va attuata iniziando la terapia almeno 72 ore prima del previsto arrivo.

IL GARBINO

Biometeorologia del Garbino
Il garbino ? un vento specifico della bassa Lombardia, Emilia e Romagna, che si manifesta prevalentemente nelle ore pomeridiane durante la stagione estiva, a volte abbastanza forte, con raffiche anche di oltre 50 km/h sulle coste romagnole.

Soffia quando ? presente una zona di bassa pressione sull?Alto Adriatico come saccatura di una depressione sull?Europa Orientale.

Il Garbino ? un vento caldo e secco che determina disturbi simili se non addirittura sovrapponibili a quelli che si evidenziano con il foehn da Nord in Valpadana per cui la prevenzione si attua nello stesso modo.

LA BREZZA

Biometeorologia delle brezze
Un discorso a parte meritano le brezze, siano esse di mare, di monte, di lago. Non sono venti sinottici, cio? venti legati ai grandi sistemi circolatori a vasta scala, tuttavia sono compagni abituali delle estati mediterranee. Gradevoli e rinfrescanti, esse smorzano il caldo estivo ed allietano le notti con il loro soffice alito.

Le brezze di monte e di valle hanno periodicit? diurna e si manifestano pi? frequentemente nei mesi estivi, con tempo bello e stabile. Si formano quando l?atmosfera che circonda alternativamente i rilievi riscalda durante il giorno e si raffredda durante le ore notturne, pi? intensamente dell?aria che sovrasta la pianura circostante, naturalmente a parit? di altitudine. Tale alternanza termica provoca anche contenute oscillazioni della pressione, pi? bassa dove la superficie ? pi? calda. Avremo di conseguenza un suolo pi? caldo durante il giorno - e superfici marine pi? fresche - e l'esatto contrario durante la notte. Poich? i venti tendono a spirare dalle zone di alta a quelle di bassa pressione, avremo brezze dirette dal mare verso le zone di terra (spesso surriscaldate) durante il giorno, dalla terra verso il mare durante la notte (la superficie marina perde calore in misura assai pi? lenta di quella terrestre).

La morfologia del territorio ? in grado di produrre particolarit? degne di nota; se ad esempio allo sbocco di una valle si estende lago sufficientemente grande, le brezze risulteranno entrambe molto pi? intense, dato il maggiore contrasto di temperatura, essendo l?acqua buona conduttrice del calore.

La velocit? massima della brezza di mare, alle nostre latitudini, ? variabile tra i 15 ed i 25 Km all?ora; nelle zone tropicali si hanno brezze di mare pi? forti, che superano ampiamente i valori di velocit? oraria tipici per le regioni mediiterranee. Pu? essere citato l?esempio delle coste Nord-Occidentali dell?Africa dove, a causa del forte contrasto termico tra la superficie marina (lambita da Correnti fredde) e la superficie terrestre, si innescano brezze di mare dal carattere molto forte

L?altezza fino a cui la brezza di fa sentire pu? variare a seconda delle condizioni climatiche dei luoghi ove essa si esprime; nell?area Mediterranea si spinge fino all?altezza di 500/700 mt mentre nelle regioni subtropicali pu? perforare tranquillamente la quota dei 1000mt. E? interessante dare qualche informazione sulla profondit? di spinta delle brezze, soprattutto quelle marine, che nelle nostre regioni possono penetrare l?entroterra fino a 30/40 Km, mentre nei paesi tropicali fanno sentire il loro effetto fino ai 60 Km.

Dal punto di vista biometeorologico ? importante conoscere il meccanismo che genera le brezze, visto che sia quelle di valle sia quelle di mare, iniziano a spirare all?incirca verso le 9-10 del mattino, raggiungendo una velocit? massima intorno alle 13/14, per poi diminuire lentamente nel corso del pomeriggio, per esaurirsi del tutto verso le 19. Opposto il comportamento delle brezze di monte e di terra.

Essere a conoscenza di questa periodicit?, che diminuisce o si inverte solamente nelle giornate di cattivo tempo, diventa utile ai fini di una buona cura di aerosol marino, o per quanto riguarda le zone costiere, o per le cure nelle zone collinari o di montagna.

In particolare la brezza di mare, infine, rinfresca ed attenua le calure estive sulle coste e nell'immediato entroterra, riportando i valori termoigrometrici su parametri talvolta ottimali.

IL FOHEN

Biometeorologia del fohen
Il foehn in Valpadana si presenta spesso durante tutto l'anno, sebbene sia maggiormente presente nella stagione primaverile, specie in Piemonte e Lombardia, meno nel Veneto. Il foehn ? un vento mite e tiepido, anche durante la stagione invernale, molto secco, accompagnato da grande trasparenza dell'aria, da cielo limpidissimo e sereno, umidit? relativa molto bassa. Tutte condizioni che favoriscono una grande evaporazione, con conseguente pericolo di disidratazione dell'organismo, ed anche una forte ionizzazione negativa dell'aria con notevole potenziale elettrico, che provoca scariche di energia elettrostatica a livello cutaneo, specie se si indossano indumenti in materiale sintetico.

Questo vento salendo lungo i pendii delle catena alpina, si condensa e scarica in pioggia o neve tutto il suo contenuto in vapore acqueo nel versante sopravento, per cui, quando inizia la massa d'aria inizia sua discesa sul versante opposto, si riscalda per compressione e diventa molto secca, a volte con percentuale di umidit? relativa perfino al di sotto del 10%.

Disturbi causati dal Foehn
La sintomatologia caratteristica del foehn si evidenzia con:
spossatezza generale con notevole astenia neuro-o-muscolare;
caduta dei valori pressori, nei soggetti non ipertesi, in modo particolare nei valori massimi;
poliuria, pollachiuria e disuria;
aumento dello stato di ansia e di tensione nervosa, con a volte attacchi d'ansia generalizzati fino a veri e propri "attacchi di panico";
precordialgie, palpitazioni, cardiopalmo, sensazione di ?respiro corto?, in modo particolare nei soggetti ansiosi;
nevralgie diffuse, mialgie, tendinopatie, specie a livello del rachide cervicale e lombo- sacrale;
sintomatologia dolorosa a livello gastrico o colecistico, nonch? del colon con riacutizzazione delle visceropatie spastiche di natura recidivante;
diminuzione anche notevole dei poteri di attenzione e di concentrazione ed in generale delle difese dell'organismo di fronte ai vari agenti morbosi;
peggioramento delle sindromi depressive, in modo particolare quelle endogene con conseguente aumento dei casi di suicidio;
aumento delle sindromi vasculopatiche cerebrali con pericolo di trombosi od ictus;
aumento significativo degli episodi di angina, specie di tipo instabile;
aumento degli infarti miocardici e della morte improvvisa cardiaca;
aumento significativo del numero degli incidenti stradali e sul lavoro;
disidratazione spiccata negli anziani e nei neonati, con pelle secca e calda ed episodi febbrili di una certa gravit?.

Prevenzione
La prevenzione si attua con tutti i mezzi a disposizione. In modo particolare al primo avviso di foehn iniziare a bere molta acqua, proprio per evitare la disidratazione, oppure, in alternativa, succhi di frutta, bibite non alcoliche, infusi di camomilla o di tiglio.

I diabetici cerchino in tutti i modi di evitare bibite zuccherine.
I nefropatici devono comunque bere molta acqua, ma a piccoli sorsi.
Evitare invece l?uso del caff? o del th?, per il fatto che possono provocare insonnia nei soggetti sensibili, gi? in stato di preallarme per il vento troppo secco.
Evitare l?uso di indumenti a base di fibre acriliche oppure di nylon, per non accumulare, a livello dell?epidermide, energia elettrostatica, che poi si scarica al buio in belle scintille blu, quando si tolgono gli indumenti. L?accumulo sulla pelle di energia elettrostatica disturba il sistema neurovegetativo con accelerazione dei battiti cardiaci, sensazione di ?respiro corto?, testa pesante, ansia ingravescente e spesso insonnia o risvegli frequenti.
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